Rotella Mimmo

Mimmo Rotella (Catanzaro, 7 ottobre 1918 – Milano, 8 gennaio 2006). Nel 1945 a Roma,dopo gli inizi figurativi e le prime sperimentazioni, inizia a dipingere quadri neo-geometrici. Nel 1951,la prima mostra personale con opere astratto-geometriche, non riscuote il favore della critica. Nello stesso anno espone a Parigi al Salon des Realistés Nouvelles. Tra il 1951 ed il 1952 si reca negli Stati Uniti in qualità di “Artist in Residence”, all’Università di Kansas City. Negli Stati Uniti ha l’opportunità di conoscere i rappresentanti delle nuove correnti artistiche: Robert Rauschenberg, Oldenburg, Twombly, Pollock e Kline. Dopo una crisi, durante la quale interrompe l’attività, ha improvvisamente un’illuminazione: la scoperta del manifesto pubblicitario come espressione artistica. Nasce il décollage: incolla sulla tela pezzi di manifesti strappati per strada. Nel 1955, a Roma, nella mostra “Esposizione d’arte attuale”, espone per la prima volta il ’manifesto lacerato’. In seguito, pratica il cosiddetto doppio décollage:il manifesto staccato prima dal cartellone, poi, strappato in laboratorio. In quegli anni si serve anche dei retro d’affiche, adoperando i manifesti dalla parte incollata ed ricavandone opere non figurative e monocrome. Alla fine degli anni Cinquanta, è etichettato dalla critica come strappamanifesti o pittore della carta incollata. Nel 1958 partecipa a Roma alla mostra “Nuove tendenze dell’arte italiana” organizzata nella sede della Rome – New York Art Foundation. Nel 1960 aderisce al Nouveau Réalisme che riunisce, fra gli altri, Klein, César, Arman e Christo. Insieme ai décollages, esegue anche assemblage di oggetti acquistati da rigattieri come tappi di bottiglia o corde. La Pop Art e l’Espressionismo astratto americani, assieme all’Informale ed alle ricerche spaziali e materiche che in quegli anni Fontana e Burri stanno svolgendo in Italia, giocano un ruolo di rilievo nel suo orientamento. Nel 1961 espone À 40° au-dessus de Dada, a Parigi, nel 1964 è invitato alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia e, nel 1965, alla IX Quadriennale di Roma. Usando strumenti tipografici, fra il 1967 e il 1973 realizza gli Art-typo, stampe scelte e riprodotte liberamente sulla tela. Altra sperimentazione, è quella di accartocciare i manifesti e chiuderli in cubi di plexiglas. Negli anni ottanta elabora le “blanks”: manifesti pubblicitari ricoperti da fogli bianchi, come avviene per la pubblicità scaduta. Dopo il 1986 realizza le sovrapitture, ispirandosi al graffitismo: interviene pittoricamente su manifesti lacerati ed incollati su tela. Vi traccia scritte anonime, come quelle che si possono leggere sui muri cittadini. Nel 1990 partecipa al Centre Pompidou di Parigi alla mostra “Art et Pub” e al Museum of Modern Art di New York all’esposizione “High and Low Riceve nel 1992 in Francia il titolo di Officiel des arts et des Lettres. Nel 2004 Rotella ha ricevuto la laurea honoris causa in Architettura all’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria. È invitato al Guggenheim Museum di New York nel 1994 per la mostra “Italian Metamorphosis”, poi nuovamente al Centre Pompidou nel 1996 in “Face à l’Histoire”, e nel 1996 al Museum of contemporary art di Los Angeles in “Halls of Mirrors”, mostra successivamente esportata in tutto il mondo.