Cagnaccio di San Pietro

Allievo del pittore Ettore Tito all’Accademia di belle arti di Venezia, partecipa già negli anni Dieci del XX secolo alle mostre di Ca’ Pesaro con Gino Rossi, Tullio Garbari e Felice Casorati. Avvicinatosi al futurismo, se ne allontana dopo breve tempo, spostando la sua attività su formule figurative tradizionali (“ritorno all’ordine”). Si accosta quindi al Realismo magico. Intorno al 1920 definisce il suo stile più caratteristico: una forma compatta e precisa che, oltre che con la Nuova Oggettività, ha contatti con il Novecento al quale però non aderisce mai.

 

Cagnaccio di San Pietro (1897-1946) Estuario, 1931

 
Cagnaccio di San Pietro (1897-1946) Notturno

Cagnaccio di San Pietro (1897-1946) Primavera

 

Tutte le immagini sono a scopo illustrativo